Per non dimenticare

Per non dimenticare la nostra storia.
Sono passati ottanta anni da quando anche in Italia, venivano varate le prime leggi razziali datate 5 settembre 1938, attraverso le quali il fascismo metteva ai margine della società italiana gli ebrei fino ad escluderli totalmente.
E’ passato poco meno di un secolo da allora. La stragrande parte della generazione che ha visto gli albori di quei fatti è ormai scomparsa. L‘intera storia della prima metà del 1900 è stata influenzata dall’impronta razzista e dai regimi totalitari. Quella storia che il 14 luglio del 1938 vide pubblicare sul -Il Giornale d’Italia- un manifesto noto come: il Manifesto della Razza. Il 18 settembre dello stesso anno, Benito Mussolini, davanti ad una folla in delirio, a Trieste, in Piazza Unità d’Italia, promulgò le leggi razziali.
Il 17 novembre il provvedimento relativo alla difesa della razza venne firmato dal Duce e dall’allora re Vittorio Emanuele III e diveniva attivo in tutte le sue forme.
Sono passati ottanta anni ma pare che il mondo non abbia ancora “vaccinato” un sacco di gente dalla follia razzista. Ultima pazzia razzista a fine secolo scorso, gli anni di guerra che hanno disintegrato l’ex Jugoslavia. Approfondire la conoscenza di una delle pagine più buie della storia del 900 italiano affinché mai si dimentichino tali errori è una prerogativa assoluta a partire fin dai primi anni scolastici.
Fatti che possono apparire lontani solo se chiudiamo la mente e gli occhi e guardiamo altrove.

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