Fabrizio Prando

fabrizio prando
fabrizio prando

Conosciamo più da vicino le persone che vivono nel nostro territorio.

Ci racconti qualcosa di lei.
Compio 27 anni quest’anno, e sto riuscendo a fare della mia passione un lavoro e uno stile di vita. Mi chiamo Fabrizio e sono un musicista.
Studio da anni, e continuo a studiare, bisogna sempre approfondire e conoscere meglio la propria arte, stando ai passi con i tempi, e raccontare tramite essa quello che ci circonda.
Ora studio al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ma mi piacerebbe fare qualche esperienza all’estero studiando musica, suonando e insegnando. Proprio in questo periodo sto ponderando la scelta in qualche capitale europea.

Vive a Cannobio o a Milano?
In tutte e due le città.

Quando ha iniziato a scoprire questa passione per la musica?
Ho iniziato a studiare chitarra all’età di 15 anni, grazie alla passione per la musica che mi ha trasmesso mio fratello, con gli anni ho incontrato vari maestri, approfondendo vari generi. Principalmente con Patrizio Rametti e Fabrizio Spadea (ai quali devo tanto). Dopo aver conseguito il diploma di maturità in grafica pubblicitaria sono entrato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove ho avuto la possibilità di studiare con musicisti di fama internazionale: Tino Tracanna, Attilio Zanchi, Bebo Ferra, Antonio Zambrini, Pino Iodice, Alberto Mandarini, Oscar Del Barba e Luigi Tessarollo.

Solo tanto studio o anche pratica sul campo?
Non basta “solo” studiare, serve anche esperienza, la musica è uno strumento per raccontare storie, e quindi se la fai da solo non serve a niente.
Sto vivendo una buona esperienza live in Italia e in Svizzera, in locali, pub, piazze, festival, spettacoli teatrali, club ed eventi privati, con tante formazioni, spaziando attraverso vari generi: jazz, rock, blues, pop, funk, soul, musica italiana…
Nel 2015 ho avuto occasione di suonare all’inaugurazione di EXPO2015 presso il conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Nel 2016 ho pubblicato “Nehan”, progetto in collaborazione con Daniela Albertini, e nel 2017 invece ho suonato nel disco di mio fratello, “With a star in the brain”, assieme ad Achille Succi, Gino Zambelli e Marco Tiraboschi (vi consiglio di ascoltarlo, leggendo il blog dove racconta come ha affrontato e sta affrontando il suo tumore al cervello: simoneprando.blogspot.com. Potete trovarli entrambi su tutte le piattaforme digitali di musica oppure anche in formato CD, direttamente da me!).
Da gennaio di quest’anno è iniziata anche una collaborazione con “Librinpillole”. Questo progetto mi vedrà impegnato nel suonare e comporre per degli audiolibri sull’opera dello scrittore H.P. Lovecraft. (Li trovate sul canale youtube di Librinpillole).
Nel corso degli anni ho sviluppato un metodo di insegnamento che continuo a perfezionare. Insegnare infatti è una delle mie più grandi passioni, e molta della mia formazione la devo anche ai miei allievi, che mi hanno permesso di crescere davvero tanto e che non finirò mai di ringraziarli.

Nel salutarci cosa può consigliare a chi desidera intraprendere lo studio di uno strumento musicale?
Uno strumento può davvero cambiarvi la vita, vi da una marcia in più, sia a livello di crescita umana sia come divertimento, ti fa conoscere il mondo, te stesso e gli altri da una prospettiva sorprendente, ad un livello più profondo. Uno strumento può portarti a conoscere tantissime persone, a farti girare il pianeta, ti fa innamorare, ti può aiutare a dimenticare i momenti brutti o ad affrontare i periodi neri, a fare esperienze incredibili, ti può cambiare, puoi suonare intorno ad un fuoco, al tavolo con amici, su un palco con migliaia di persone davanti, sulla riva del lago con una ragazza o in un Jazz Club di NewYork… Diventa una sorta di meditazione, ti fa cogliere il bello, la cultura, l’arte, puoi suonare per gioco come per professione, più ci dedichi tempo e più ti darà soddisfazioni, va al di la della musica pura… È uno stile di vita!

Se avete altre curiosità mi trovate qui: www.fabrizioprando.com

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