Porto turistico

campo di calcio
campo di calcio

Lo sport e la portualità: due aspetti della Cannobio di domani.
Alcuni giorni orsono mi è stato chiesto da un rappresentante dello scenario politico comunale di Cannobio, un aiuto per preparare l’idea progetto di un porto turistico in capoluogo, ed eccomi qui a dire la mia, con spirito di servizio e per tentare di aiutare la città a crescere in un settore strategico per il turismo.
Vale la pena ricordare che la Regione Piemonte, prima con uno studio specifico degli anni ’90, dove si individuava in 1000 i posti barca mancanti sulle rive regionali del lago e poi finanziando una serie d’investimenti relativi alla fine dello stesso decennio, aveva inserito Cannobio nella squadra dei comuni dove collocare gli impianti. Il resto è storia conosciuta.
La sponda per le ventilazioni estreme ed il tipo di fondale lacustre non si presta molto ad accogliere una struttura galleggiante ed esposta. Forse per questo il cicaleccio che gira sull’argomento, mormora di un ampliamento del porto Lido nel piazzale limitrofo, o nello specchio d’acqua antistante, realizzando ancora una cinquantina di posti barca da 8m medi, con attracchi a trappe (cime d’ormeggio sommerse ed ancorate al fondo). Soluzione minimalista la quale non tiene conto che una opera portuale, per rispondere alle esigenze odierne del settore e caratterizzare l’arrivo di natanti di rilievo, portatori di benefiche ricadute in città, ha bisogno di una metratura media delle unità ospitate di circa 11m. Inaccoglibili nell’idea circolante.
Allora dove poter realizzare un impianto sicuro, protetto, non invasivo dell’esistente, che risponda alla domanda, confortando le attese di crescita cittadine?
Un mio vecchio amico mi diceva spesso “Se la prendiamo alla larga forse una risposta si trova”, proviamoci.
La lettura delle tendenze d’utilizzo dei vari centri sportivi presenti, c’impone una riflessione riorganizzativa del settore. Questo non risponde più alle esigenze che avevamo anni fa, quando furono realizzati, tra pubblici e privati, tre campi da calcio nel capoluogo ed uno più piccolo a Traffiume. Benché i due di diritto pubblico siano centri multidisciplinari ed uno in particolare sempre fruibile (la Cartiera), il risultato è che oggi sono utilizzati in minima parte. Il campo di calcio M. Brocca tra allenamenti e gare interne del sodalizio cittadino, è calcato per circa 50 giorni l’anno. Le altre discipline accolte nel centro sportivo, se si escludono alcune iniziative dei giochi della gioventù e scolastiche, non hanno mai funzionato.
Nullo è l’uso del campo di basket e di calcio al complesso sportivo e tempo libero La Cartiera. Hanno avuto poca fortuna le strutture del minigolf e la pista di skateboard al lido. Tutte meriterebbero miglior sorte.

campi da tennis
campi da tennis

Si difende il tennis, anche se oggi un centro efficiente di questo sport è altra cosa. Avrebbe bisogno di più campi su diverse superfici, con coperture pressurizzate che consentano l’indizione di tornei e l’uso sociale in tutto l’anno. Spogliatoi, servizi e opere complementari che accompagnino la vita giornaliera del circolo locale, stimolandolo nella crescita e diffusione della disciplina. Ma anche in questo caso c’è un problema, il suolo dell’attuale tennis, proprietà Proloco, è esaurito rispetto all’accoglienza di nuovi campi e strutture, quelle esistenti sono a fine corsa.
Ci vuole una riqualificazione e ricollocazione della risposta sportiva e tempo libero dedicato alla attività fisica. In questo ripensamento si può inserire il sito del porto.
Una rivisitazione del settore, concordata e sorretta da tutte le parti ed i sodalizzi in causa, portando un riammodernamento dei centri di disciplina, motiverebbe nuova attrattiva e frequentazione, oltre che dotare e rilanciare di offerte turisticamente rilevanti la città.
Come e dove?
Ventidue “perditempo” che si mettano a giocare a calcio per il gusto di farlo, oggi è difficile da riscontrare. Quindi la riduzione di parte del campo di calcio del complesso La Cartiera, in un campetto a cinque avrebbe un senso di modernità e permetterebbe un utilizzo del piccolo spazio da differenziare tra il calcetto, il tennis, il basket e la pallavolo. Nella restante parte dell’attuale terreno di gioco si realizzerebbero altre superfici da tennis con coperture stagionali.
Marginalmente sarebbe utile collocare i servizi dedicati alla fruizione e quelli complementari alla socialità. In locali adiacenti l’attuale esercizio pubblico, potrebbe esserci la sede per il gioco degli scacchi, che in anni non lontani aveva molti appassionati frequentatori ed oggi non trova accoglienza. Ancora, negli spazi restanti potrebbero inserirsi la pista di skateboard e il minigolf. In ultimo una doverosa riqualificazione al campo di bocce, oggi carente di adeguati servizi.

In questo modo, se tutti concordassero a partecipare fattivamente al rilancio strutturale sportivo della città, si potrebbero utilizzare le attuali sedi del tennis, il minigolf, la pista di skateboard e parte della pista d’atletica e molti spazi inutilizzati del centro M. Brocca. Poi spostando di alcuni metri il percorso ciclo pedonale esterno, scavando, si troverebbe il posto per un porto canale, che avrebbe tra il fiume ed il lido l’accesso all’acqua, portando 150 barche nel sicuro e certo nuovo porticciolo turistico di Cannobio.
I giocatori di calcio non agonisti potrebbero giocare o all’oratorio o a cinque alla Cartiera. Del tennis ed altri si è già scritto. I giovani calciatori dilettanti continuerebbero ad utilizzare il Centro M. Brocca. In quest’ultimo si sostituirebbe funzionalmente solo parte dell’attuale pista di atletica, asfaltata ed utilizzata come posteggio, spostando sull’altro lato del terreno di gioco le discipline di lancio del peso, martello e giavellotto, aspettando dei campioncini in erba che le mettano in pratica.
Ciro Garofalo

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