L’ardito ponte di Cavaglio

ardito ponte di cavaglio san donnino
ardito ponte di cavaglio san donnino

L’ardito ponte di Cavaglio san Donnino.

Il paese di Cavaglio San Donnino lo incontriamo all’inizio della Valle Cannobina a poca distanza dal Lago Maggiore e il borgo di Cannobio.
La propria gente ha dovuto lottare e faticare nei secoli per rendere fruttuoso un ambiente montano sfavorevole allo stanziamento degli uomini. Per vivere e mantenere le proprie famiglie, a partire dal XV Sec., la comunità cannobina iniziò a creare un paesaggio terrazzato con l’ausilio di muri a secco. 1
Si riuscirono a ricavare terreni utili per poter meglio allevare capre, pecore, in minor numero bovini e suini, e coltivare la vite, soprattutto nelle zone rivolte a sud, come da Descello a Cavaglio. Oltre all’allevamento del bestiame, rilevanti per l’economia locale diventarono le colture della segale, del miglio e dell’importantissima canapa.2
Tuttavia la vera ricchezza, su cui la Valle Cannobina poteva contare, era il bosco con il proprio legname, materia prima che veniva lavorata a Cannobio e presso le segherie di Maccagno per essere poi smerciata via Lago in direzione di Milano e di Novara.3
I prodotti della montagna venivano trasportati con estrema difficoltà e con grossi pericoli a Cannobio, finché, nella seconda metà del XIX Sec., non venne ultimata la nuova strada carreggiabile della Valle Cannobina che migliorò in parte la viabilità all’interno della Valle.4
Nonostante la presenza della via di comunicazione appena realizzata, Cavaglio era rimasta tagliata fuori dal diretto collegamento con la nuova strada che si trovava sul versante cannobiese della vallata.
Il comune di Cavaglio aveva deliberato reiteratamente contro la decisione del consorzio per la strada consortile di Valle Cannobina, comprendente tutti i paesi della Valle, che aveva deciso di fare passare la carreggiabile sul fondovalle, isolando così il paese e non consentendogli un facile e comodo trasporto dei propri prodotti a Cannobio.
I cavagliesi avevano richiesto al consorzio, presieduto prima dall’avvocato Antonio Giovanola e in seguito dall’avvocato Pietro Zoppi, di poter vedere almeno finanziata un’opera stradale che collegasse l’abitato cavagliese alla strada consortile, o che il comune di Cannobio contribuisse alla istituzione di un consorzio per la costruzione di una via carreggiabile sul tracciato Traffiume-Cavaglio della antica “Borromea”.5
La risposta fu sempre negativa e spesso elusiva: il Consorzio rispondeva di non poter intraprendere nessun lavoro per un allacciamento di Cavaglio alla strada consortile per non offrire la possibilità alle richieste degli altri comuni della Valle Cannobina, che avrebbero a quel punto richiesto essi stessi una strada; il comune di Cannobio mise subito in chiaro che nulla di utile avrebbe ricavato da una strada Traffiume-Cavaglio, anzi sarebbe stata un inutile spreco, dato che i suoi boschi e terreni erano situati dalla sponda destra del torrente Cannobino.6
A questo punto il comune di Cavaglio S. Donnino dovette cercare di fare il possibile con le proprie scarse finanze.

1 Bergamaschi, Alberto: Cannobina. La Borromea e dintorni, Verbania, 2011, pag. 52-53.
2 Bergamaschi, Alberto: Cannobina. La Borromea e dintorni, Verbania, 2011, pag. 53-55.
3 Bergamaschi, Alberto: La Borromea, Verbania, 2011, pag.45.
4 Archivio storico del comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, Busta 625, Fascicolo 1, 01.12.1876.
5 Archivio storico del comune di Cannobio: Atti del consiglio comunale, Busta 20, Fascicolo 3, 08.04.1879.
6 Ibidem.


Il sentiero della Borromea, per i cavagliesi diventata “la slittaia”, era ormai pericoloso per le persone e il trasferimento del bestiame, a tal punto che l’amministrazione comunale di Cavaglio S. Donnino, presieduta dal sindaco Celeste Brocca decise di risolvere definitivamente il problema viario, idea già avanzata nel 1894 dall’allora sindaco Angelo Zanoni,7 poi caduta nel dimenticatoio, e nuovamente riproposta dal Brocca, nonostante la mancanza di grandi fondi comunali.8
Si avanzarono tre ipotesi: riattare la vecchia Borromea; costruire una nuova strada mulattiera che con un ponte ardito sul torrente Cannobino si sarebbe congiunto con la strada provinciale; portare una nuova strada verso ponte Socraggio.
Giunti alla votazione in consiglio comunale, si decise di affidare all’ingegnere Carlo Ceroni di San Bartolomeo Valmara lo studio di un progetto di strada mulattiera, che passasse per le regioni dette di Fracheggio e di Sasso in Giasso e prevedesse un ponte sul corso d’acqua sottostante.9
Archivio di Stato di Verbania: Progetto di un ponte sospeso con fune metallica indeformabile, in: Fondo Ufficio d’insinuazione, poi del registro di Cannobio, Scheda 51, Volume 357, Collocazione 242.
Siamo nel novembre 1896 ed inizia qui il percorso burocratico per la realizzazione del progetto.
Il sindaco Celeste Brocca cerca di racimolare le finanze necessarie all’opera, e, essendo già in programma altri lavori pubblici all’interno del territorio comunale, non si dimentichi la ricostruzione del cimitero di Gurrone avvenuta proprio nell’ultimo decennio dell’Ottocento, si fa primo promotore dell’opera.
L’ingegnere Carlo Ceroni redige il progetto e sottopone all’amministrazione la perizia di spesa che si aggirerebbe su 14.407, 73 Lire per il ponte e per la costruzione della nuova strada.10

7 Ibidem.
8 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio, Busta 3, Fascicolo 1, 22.11.1896.
9 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 3, Fascicolo 1, 22.11.1896.
10 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 3, 09.04.1898.


Una enorme spesa per il solo comune di Cavaglio S. Donnino che, nonostante le difficoltà economiche, deciderà di realizzare l’opera, accendendo un mutuo di 12.000 Lire e vendendo per 2.407, 43 Lire il legname ottenuto dal bosco comunale in località Dietro Colma.11
La stessa comunità cavagliese, non rimane passiva davanti al bisogno, si impegna attivamente per la realizzazione del progetto offrendo volontariamente giornate lavorative. Intanto il Comune nomina perfino una commissione, composta dal parroco Carlo Magistris, Sartorio Pietro fu Giuseppe, Grandazzi Stefano fu Angelo, per raccogliere offerte per l’impresa ingegneristica.12
La Provincia autorizza il sindaco Celeste Brocca a procedere all’appalto dei lavori, che viene vinto dagli impresari cursolesi Rizzi Giosuè di Antonio per la realizzazione della strada e Minoggio Pietro di Ippolito per la costruzione del ponte pensile.13
Si procede speditamente alla realizzazione del ponte, ma non mancano i curiosi imprevisti: l’ingegnere Ceroni aveva sbagliato nel progetto i calcoli della luce dell’opera e invece dei 37,70 metri, il ponte risulterà avere una luce di 65, 70 metri con conseguente aumento di spesa.14
Il 31 gennaio 1900 vengono terminati i lavori da parte delle imprese di Rizzi Giosuè e di Minoggio Pietro, ora bisognerebbe collaudare la stabilità del ponte sul torrente Cannobino, ma nessun ingegnere vuole sobbarcarsi il compito, come se il ponte fosse pericolante e mal riuscito.15
L’ingegnere Carlo Ceroni propone di dare per effettuato il collaudo, tenendo per buona la prova di resistenza sopportata dal ponte dopo le copiose nevicate del 1899-1900, si rifiuta di collaudarlo lui stesso alle condizioni dettate dall’ufficio tecnico del Genio Civile, che vorrebbe il posizionamento uniforme di carici di 175 Kg per m2 lungo il manufatto.16

11 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 3, 09.04.1898.
12 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 4, 23.06.1898.
13 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 4, 11.05.1899.
14 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 4, 13.02.1901.
15 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 4, 24.06.1900.
16 Archivio di Stato di Verbania: Deliberazioni del consiglio comunale di Cavaglio S. Donnino, Fondo Archivio storico di Cavaglio-Spoccia, Busta 6, Fascicolo 4, 13.02.1901.


Fabian Promutico

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