Sant’Efisio

racconti

Esiste l’angelo custode? Per noi cattolici sì ma per me è una delle poche certezze che ho avuto sempre nella vita.
Agosto di molti anni fa: oggi poi è domenica ed anche nella nostra fase l’attività è molto ridotta, chi può programma un pomeriggio alla spiaggia del Poetto. Noi della squadra S.O. siamo venuti a sapere da un collega del posto che nel paese vicino si festeggis Sant’Efisio in quella zona mlto onorato, il programma era vasto: processione col santo, esibizione di gruppi folcloristici con balli in costume del luogo ecc. ecc.
Così si decide di andare a vedere questa festa: la giornata certamente sui 40 gradi.
Per non fare la statale si sceglie la via dei campi tra bellissimi vigneti in quel periodo ricchi di grappoli quasi maturi.
Si procede in fila indiana: io sono il primo, mi seguono quattro amici, sono le 15 e il sole è implacabile, si devono tenere le palpebre socchiuse per la forte luce.
Ad un tratto da una vigna spunta un uomo, imbraccia un fucile e me lo punta alla gola urlando “Mi state rubando l’uva!”, alzo le mani e dico che sono disarmato mentre un brivido freddo mi scende lungo la schiena: in un istante davanti agli occhi vedo scorrere la mia vita e penso “Questa volta è finita”.
Poi con calma mi giro verso i miei commilitoni e dico: “Ma avete rubato l’uva?” e quelli, pallidi come uno straccio, dicono no, neanche un acino.
Il tizio allora abbassa il fucile
all’altezza dello stomaco, io abbasso le mani afferrando la canna e dico: “Lo sa cosa sta facendo? Punta il fucile contro un soldato italiano”.
Questi farfuglia qualche parola, poi si ripara dietro le vigne da dove era sbucato.
M.A.

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