La storia dimenticata (2)

Veduta della rete stradale di Valle Cannobina
Veduta della rete stradale di Valle Cannobina

La storia dimenticata della strada della Valle Cannobina (2° parte)

Circa dieci anni dopo il tentativo fallito per costruire una strada carreggiabile della Valle Cannobina, il 29 maggio 1839 viene affidato l’incarico per un nuovo progetto di strada di Valle Cannobina dal sindaco cannobiese Giovanni Destefani all’ingegnere Pasquale Lucchini di Agra (frazione dell’odierno comune di Collina d’Oro nel Canton Ticino). L’ingegnere ticinese, definito “abilissimo”1 e “valente”2 , procede ai primi calcoli e all’adattamento delle precedenti misurazioni eseguite da Vincenzo Pozzone nel 1824.3
Il tecnico svizzero sembra non trovar ostacoli o impedimenti da parte della amministrazione cannobiese, viene anzi sostenuto, e con lui concordata la spesa per la stesura del progetto, che verrebbe ad aggirarsi sulle 8600 Lire.4
In poco tempo il Lucchini consegna la sua relazione della strada da Traffiume a Finero esponendo in modo chiaro quale tracciato debba venir preferito affinché la via di comunicazione risulti comoda e sicura per gli abitanti della Valle.
La strada di Pasquale Lucchini giunta a Traffiume iniziava la sua ascesa presso la cappella di Coss imboccando la linea della mulattiera Borromea e, costruendo due “tourniquet”, gli odierni tornanti, alla pendenza del 10%, si sarebbe portata poco sotto alla cappella del Miracolo, continuando la sua strada fino al ponte sul Rio Cavaglio. Dopo aver guadato il rio sul ponte du Geu, salendo altri due tornanti al 10% avrebbe attraversato i terreni coltivi di Cavaglio. La carreggiabile a questo punto avrebbe abbandonato la linea della Borromea, che sarebbe rimasta più a monte, per proseguire lungo una linea mediana identificabile con il sentiero Cavaglio-Descello, ricollegandosi poi presso il ponte sul rio di Spoccia con la Borromea. Il paese di Spoccia veniva passato sotto lo sperone di roccia sulla quale sorge, in località Case della Giovanna;5 il viaggiatore scendeva quindi altri due tornanti per giungere al ponte in legno sul rio Orasso, dove mediante cinque tornanti al 10% sarebbe giunto alla chiesa della Madonna Vergine della Cintura. Scavalcato l’abitato di Orasso, si passava sotto a Cursolo per superare attraverso un’ardita strada a strapiombo il Sasso di Finero, per poi entrare “[…] nei prati di Finero e sotto una dolce ascesa […]” portarsi all’ingresso del paese.6

Veduta della rete stradale di Valle Cannobina
Veduta della rete stradale di Valle Cannobina

Archivio di Stato di Verbania, Fondo del Comune di Cavaglio San Donnino, Veduta della rete stradale di Valle Cannobina, busta 5, fascicolo 2.


1 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 621, fascicolo 2, 08.07.1840
2 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 621, fascicolo 2, 22.04.1840
3 Archivio storico del Comune di Cannobio: Copie delibere comunali affari compiuti, busta 35, 25.06.1839.
4Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio stradale cannobino, busta 621, fascicolo 3, 08.07.1840.
5 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio stradale cannobino, busta 623, fascicolo 2, 01.07.1841.
6 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio stradale cannobino, busta 623, fascicolo 2, 03.06.1839.

L’impresa cannobina appare facile ad eseguirsi, tanto da condurre Pasquale Lucchini a scrivere che la strada sarebbe stata una delle più semplici fatiche da lui finora affrontate come progettista stradale: “Tra le molti vallate che abbia a fare il progetto di strada posso dichiarare essere questa per me una delle più facili […]”.7
Dai calcoli approssimativi dell’ingegnere la nuova opera stradale avrebbe presentato una larghezza costante mai inferiore ai 2,50 metri, oltre alla presenza di piazzole di cambio di 5,50 metri di ampiezza, che avrebbero consentito agevolmente a due carri il prosieguo verso il borgo di Cannobio e il Lago Maggiore.

Ingegnere ticinese Pasquale Lucchini
Foto dell’ingegnere ticinese Pasquale Lucchini
www.hls-dhs-dss.ch

I comuni cannobini accettavano i calcoli dell’ingegnere senza muovere opposizioni e non ponendo alcune condizioni vincolanti riguardo alla linea da seguire o eventuali limiti di spesa, fidandosi delle parole dell’ingegnere svizzero.
Improvvisamente, però, il clima idilliaco tra il tecnico ticinese e il comune di Cannobio si ruppe: Pasquale Lucchini aveva chiesto nel aprile del 1841 di poter sospendere i lavori sul terreno, a causa di “altri urgenti lavori”,8 ma l’amministrazione rispondeva stizzita che non sarebbe stata concessa nessuna sospensione. Poi alla presentazione della perizia, ultimata il 07 dicembre 1841, l’amministrazione cannobiese si dissociava definitivamente dallo studio dell’ingegnere.9
Il rifiuto della linea Lucchini, leggendo i documenti d’archivio, appare come il risultato dell’opposizione ad una strada distante dai propri boschi e dai rispettivi abitati da parte dei comuni di Falmenta, di Gurro e i terrieri di Traffiume e Cannobio. Infatti nelle carte si specifica che la linea della strada sarebbe stata tenuta “totalmente opposta agli interessi dei principali comuni contribuenti” (Cannobio, Traffiume, Gurro e Falmenta), generando con ciò malumori nel Mandamento.10
A questo punto il sindaco cannobiese avvocato e misuratore Giovanni Pianta prende parte al dibattito, proponendo egli stesso, in rappresentanza dei ceti benestanti di Cannobio, una strada posta sul fondovalle, che il Lucchini aveva scelto di evitare a causa della sua posizione “quasi totalmente ombreggiata tra dirupi che la rendono continuamente umida e poco o nulla praticabile nelle stagioni invernali”11, ma che verrà preferita poi colui che deciderà le sorti del litigio: l’ingegnere provinciale Pietro Spurgazzi.
Secondo Spurgazzi i comuni di Orasso, Cursolo, Spoccia, Cavaglio, Gurrone (complessivamente 1847 abitanti) avrebbero ingiustamente ad avvantaggiarsi rispetto a Falmenta e Gurro (1790 abitanti), visto che: “[…] questi ultimi i quali pareggiano i primi in popolazione, li superano d’assai per ricchezza territoriale , e per commerciale importanza, essendo che da essi quasi unicamente si estraggono la maggior parte di legnami e del carbone, e delle cortecce che quella valle somministra”.12

7 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 623, fascicolo 2, 03.06.1839.
8 Archivio storico del Comune di Cannobio: Atti e delibere consolari, busta 13, fascicolo 3, 18.05.1841.
9 Archivio storico del Comune di Cannobio: Atti e delibere consolari, busta 13, fascicolo 3, 18.12.1841.
10 Archivio storico del Comune di Cannobio: Atti e delibere consolari, busta 14, fascicolo 6, 30.09.1846.
11 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 623, fascicolo 2, 15.07.1845.
12 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 623, fascicolo 2, 19.04.1845.

S’immaginava di poter favorire l’installazione di nuovi mulini, segherie, laboratori tessili sul fondovalle, grazie alla grande risorsa idrica presente in Valle Cannobina, ancora rimasta “ senza profitto, in tempo in cui è cotanto l’ardire e la perseveranza dell’uomo a rapire alla natura i suoi tesori”.13
Vista la relazione dell’ingegnere provinciale a loro favorevole i cannobiesi, ora arrabbiati per aver “ inutilmente sprecato tanto denaro troppo bonariamente”14, investito soldi in un progetto “ in tutti i lati assolutamente inutile”15, decidevano di cercare di non pagare la parcella rimanente del contratto con l’ingegnere svizzero facendo appello alla Regia Segreteria di Stato ed al Congresso Permanente d’Acque e Strade.16 Alla fine però il comune di Cannobio, rappresentato dall’avvocato Antonio Giovanola, sarà costretto a pagare l’ingegnere ticinese Pasquale Lucchini, che, a breve, sarebbe diventato celebre per la realizzazione del ponte stradale di Melide, che unirà le due sponde del lago di Lugano, oltre a progettare le strade montane della Val Anzasca e della Valle Strona.17
La speranza rimane l’ultima a morire, dice un famoso proverbio, e alla fine il sogno di una strada che rendesse la vita della Valle Cannobina un poco più comoda si trasformò in realtà. Il progetto definitivo venne affidato all’ingegnere ed architetto Rinaldo Rattazzini, che, con studio a Luino, originario della piccola località di Curiglia con Monteviasco, fedele ai consigli del comune di Cannobio, rappresentato dal nuovo sindaco l’avvocato Antonio Giovanola, condurrà la via carreggiabile sul territorio comunale di Cannobio fino a Socraggiolo per poi attraversare il torrente Cannobino e seguire l’attuale linea fino a Lunecco. I comuni cannobini si radunavano in un consorzio stradale il 20 febbraio 1850 e seguiva in breve anche l’elezione dei propri rappresentanti consortili: l’avvocato Antonio Giovanola diventò presidente del Consorzio Stradale Cannobino; Giacomo Antonio Bigotta, Pietro Bergonzoli, Giovanni Cressini, Giuseppe Antonio Tibone (sindaco di Falmenta) diventarono i deputati consortili.
Le spese di costruzione vennero ripartite tra i comuni della Valle Cannobina in base alla popolazione: Cannobio (45/80), Falmenta (10/80), Cavaglio (5/80), Gurro (6/80), Traffiume (6/80), Spoccia (3/80), Cursolo (3/80), Orasso (2/80). Ora chiaramente la scelta del tracciato di fondovalle venne confermata come il risultato degli interessi dei comuni maggiormente contribuenti, in particolare di Cannobio, Falmenta, Traffiume.

Primo tratto Strada della Valle Cannobina
Primo tratto Strada della Valle Cannobina

Immagine del primo tratto Strada della Valle Cannobina, Busta 237, 15.10.1878, Archivio storico Comune di Cannobio

13 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 623, fascicolo 2, 19.04.1845.
14 Archivio storico del Comune di Cannobio: Atti e delibere consolari, busta 14, fascicolo 5, 16.05.1845.
15 Ibidem.
16 Archivio storico del Comune di Cannobio: Atti e delibere consolari, busta 14, fascicolo 6, 31.12.1846;
17 Archivio storico del Comune di Cannobio: Atti e delibere consolari, busta 15, fascicolo 1, 10.03.1847.
Bellini, Giorgio / Marcacci, Marco: Le strade del Canton Ticino. Le vie di comunicazione dall’Ottocento al secondo dopoguerra, Lugano/Pregassona, 2016, pag. 168-181.

Il comune di Cavaglio S. Donnino proverà a chiedere al comune di Cannobio la costruzione di una strada di allacciamento con Traffiume, cercherà anche di svincolarsi dagli obblighi di contribuzione al consorzio cannobino, ritenendosi ingannata dalla parte cannobiese, senza però ottenere mai nulla, né dal comune di Cannobio né dal resto dei paesi della Valle.18
La strada che venne divisa in nove tronchi, appaltati in base alla disponibilità di finanze, prese forma a partire dal 02 settembre 1850. I primi lavori vennero affidati all’impresario Francesco Pugnetti di Cannobio, che in due anni giungerà a Socraggiolo (1° e 2° tronco). Seguiranno i lavori verso Lunecco appaltati alla ditta ticinese Giuseppe Roncaioli di Locarno (3° tronco) e alla ditta di Martino Martinoni (4° tronco).
Le discussioni tra il consorzio e gli impresari non tardarono a presentarsi a causa dei ritardi e della cattiva realizzazione della strada: il ponte di Socraggio costruito da Giuseppe Roncaioli venne ricostruito a causa della negligente costruzione dell’opera, generando dispute sul pagamento delle spese straordinarie tra i comuni cannobini.19 Finalmente al termine dell’anno 1855 la prima tratta di strada tra Cannobio e Lunecco si poté dire ultimata per una spesa complessiva di 117.337,96 Lire. (continua)
Fabian Promutico

18 Archivio storico del Comune di Cannobio: Delibere del consiglio e della giunta comunale, busta 20, fascicolo 3, 08.04.1879.
19 Archivio storico del Comune di Cannobio: Consorzio Stradale Cannobino, busta 621, fascicolo 3, 24.08.1855.

Lascia un commento