Primo consiglio di Valle

Primo consiglio comunale Valle Cannobina
Primo consiglio comunale Valle Cannobina

Mercoledì 12 giugno, a Lunecco, vi era molta attesa per il varo della nuova amministrazione comunale che dovrà far decollare, amministrativamente parlando, il nuovo comune di Valle Cannobina sorto grazie alla fusione dei comuni di Falmenta, Cursolo-Orasso e Cavaglio-Spoccia.
Otto i punti all’ordine del giorno, quelle previsti per legge al momento dell’insediamento di un nuovo mandato amministrativo.
Salutando tutti i presenti, il nuovo sindaco, Luigi Milani, ha in primo luogo sottolineato la competenza del personale ringraziandolo per il grande lavoro fatto in questi mesi, Ha espresso preoccupazioni citando il lavoro che l’amministrazione da lui guidata dovrà fare, un percorso in salita, non facile, proprio per questo ha chiesto l’impegno di tutti allo scopo di poter dare al comune, Valle Cannobina, un futuro migliore.
Da subito ha voluto cercare di spazzare via il campanilismo dicendo: -non esistono più i comuni di Falmenta, Cavaglio-Spoccia, Cursolo-Orasso, ma solo il comune denominato Valle Cannobina-. Non sono mancati i saluti al segretario Daniele Merola ed a tutti gli amministratori chiedendo loro (maggioranza e minoranza) il massimo impegno possibile ed alla minoranza una costruttiva opposizione e non una rottura.
Sono stati ben tre i consiglieri di minoranza, che pur essendo stati eletti, non hanno voluto assumere incarichi di consigliere: Amelio Bonetti, Marcello Grassi, che hanno da subito dato le dimissioni, così come il primo subentrante, Silvio Materni. Scendendo la classifica di preferenze della lista UNITI PER IL NUOVO COMUNE (capolista Vittorio Polloli) troviamo i nomi di Luigi Spadoni e Tomas Esposito che hanno accettato l’incarico di consiglieri di minoranza.
La giunta è formata oltre che dal sindaco Milani, dal vicesindaco Alberto Bergamaschi (sindaco uscente del comune di Cursolo-Orasso) e dall’assessore Dante Marchesini, già sindaco del comune di Cavaglio-Spoccia.
E’ stata espressa una forte preoccupazione, quella di non ricevere o ricevere solo in parte dallo Stato, i contributi relativi alle fusioni comunali.
“Dal Ministero ci sono giunte notizie ancora non ufficiali che mettono in allerta questo neonato comune. Fra i motivi che la gente ha detto accettato la fusione, vi era certamente anche quello finanziario. Lo Stato per 10 anni avrebbe destinato un contributo annuo di circa 170mila euro. Pare che a tutt’oggi Il fondo generale istituito per premiare i piccoli comuni che scelgono di fondersi in un unico comune sia insufficiente visto le richieste inoltrate. Assolutamente non potremo accettare questo. In primo luogo agirò politicamente se non riceveremo ciò che ci è stato promesso dal Governo, a seguire faremo ricorso al TAR -ha detto il sindaco Milani-.

V.red

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