A piccoli passi a Gurro

a piccoli passi gurro
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Per dieci ragazzi una esperienza indimenticabile!
La scuola di danza -A Piccoli Passi- che svolge prevalentemente la sua attività presso l’oratorio di Traffiume, per la prima volta, a fine agosto, ha voluto sperimentare una settimana di “lavoro” al di fuori degli stretti confini locali.
La scelta è caduta casualmente sul paese di Gurro, là dove, 10 ragazzi e ragazze fra i 9 ed i 14 anni, (numero chiuso purtroppo per questioni logistiche) accompagnati da 3 adulti, grazie al supporto della famiglia Dresti Adriano e Alma che hanno messo a disposizione la propria abitazione, hanno avuto un approccio verso un modo di vivere per loro assolutamente sconosciuto. Basti pensare che alcuni di loro mai erano stati fuori casa a dormire da soli, senza almeno avere a fianco un genitore. In questo caso lo hanno fatto per una settimana.
Non in paese ma su di un alpeggio: l’Alpe Piazza. Fondamentalmente il programma proposto dalle insegnanti era quello dell’approfondimento dei corsi svolti: danza, recitazione, musica, organizzazione, palestra, ma tutto questo, ben presto è stato integrato e superato grazie al nuovo e sconosciuto aspetto ambientale con cui si sono dovuti confrontare.
L’organizzazione del lavoro, il cucinare ed apparecchiare, il lavarsi all’aria aperta, il lavare i propri vestiti, il non uso di telefonini se non in casi strettamente indispensabili, senza TV.
E poi la pace serale, la stanchezza, la tranquillità nel leggere ogni sera pagine di libri in dialetti quasi sconosciuti ai ragazzi e tradurli.
Non è mai mancato anche un piccolo pensiero verso Dio.
Nessun trauma, anzi: Claudia Salerno (una delle insegnanti assieme ad Elena Ruggero) ha semplicemente detto che è stata un’esperienza magnifica, sopratutto per i ragazzi che alla fine della settimana, salutando, erano commossi ed alcuni di loro avevano gli occhi bagnati e proponevano di ripetere tale esperienza anche d’inverno.
Hanno visitato gratuitamente il museo grazie alla disponibilità data dal direttore Paolo Millemaci là dove vedendo cose mai viste, descritte in modo esemplare dall’accompagnatrice Rosa Patritti, la loro curiosità è stata sinonimo di domande a raffica.
Qualcuno dei presenti nemmeno sapeva dove era posizionato Gurro non essendoci mai stato.


“Paese questo in cui – continua la Salerno- siamo stati accolti dalla gente come se fossimo stretti parenti, immediatamente inseriti alla pari di casa nostra. L’amministrazione comunale ci è stata di grande aiuto offrendoci la palestra. La seconda palestra che spesse volte abbiamo usato è stato il territorio, l’ambiente. Si faceva attività nei boschi, sui vari alpeggi, corsi di fotografie, escursioni. Con noi vi era anche la Desine, persona fondamentale in quanto segretaria, cuoca, mamma.
Se vi era un problema lei lo sapeva risolvere.
E poi il gran finale.
Abbiamo riempito la Piazza della Repubblica di Gurro offrendo alla cittadinanza che tanto ci è stata vicina, uno spettacolo quasi improvvisato ma che ha trasmesso grandi emozioni.
Erano presenti anche un sacco di persone salite da Cannobio per questo evento, inizialmente non programmato.
Una esperienza che certamente ripeteremo il prossimo anno, frazionato in più gruppi e dilatato su diverse settimane.
Mi si permetta ringraziare, oltre che l’intera popolazione di Gurro, in particolare: il sindaco Costantini e l’amministrazione comunale, la famiglia citata sopra che si e messa a nostra disposizione per ospitarci; per i trasporti giornalieri la famiglia Cerioli – Gnuva; e per finire la “seconda” Denise che più volte ha offerto gratuitamente la sua professionalità di massaggiatrice shiatsu a favore dei ragazzi.”
Occorre precisare che questo evento non è stato assolutamente programmato a fine di lucro, bensì le famiglie interessate hanno semplicemente pagato una quota iniziale per gli alimenti.
Dopo tanti nomi fatti non si poteva certo dimenticare la Denise Milesi-Adam, che ha messo a servizio gratuitamente a favore dei ragazzi, la sua professionalità quale diplomata europea SHIATSU. Una metodologia orientale che grazie alla pressione delle dita produce effetti in caso di disturbi fisici cronici e acuti, problemi psicologici, stress e mancanza di energia.
Valerio Bergamaschi

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