Filarmonica cannobiese

corpo filarmonico cannobiese
corpo filarmonico cannobiese

Sono quasi seicento i chilometri che separano Cannobio da Monticchiello, piccolo borgo collinare nel sud della Toscana. Seicento come le note delle tre marce musicali che abbiamo suonato il sabato sera e che il vento della Val d’Orcia riecheggiava lungo le mura medievali; mura che cingono momenti di vita dalla metà del XIII° secolo.
Abbiamo deciso i pezzi da suonare in anticipo con i futuri colleghi, con un bicchiere di Orcia in un giorno di aprile, quando la spigatura dell’orzo rende di un verde brillante i campi attorno al paese e col vento tutto ondeggia come fosse un mare appena mosso e le colline delle isole medievali. E così, qualche mese dopo, un fine settimana di inizio settembre ci siamo ritrovati con la banda musicale di Monticchiello, e nella piazza adiacente la Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo abbiamo intonato la marcia Primi passi; un motivo elementare come suggerisce il nome che porta un significato evidente ma profondo per quanto riguarda il nostro gemellaggio musicale: ogni amicizia nasce e muove i suoi primi passi. Ogni incontro porta sempre qualche sorpresa, qualche cosa di cui parlare e qualcosa da ricordare. Nel piccolo borgo di Monticchiello abitano circa duecento persone e nella banda sono quasi in venti, il dieci per cento… a Cannobio dovremmo essere in cinquecento!
Siamo stati ospiti della Val d’Orcia per tre giorni e abbiamo vissuto intensamente ognuno di questi. Emozione deriva dal latino e letteralmente significa portare fuori, smuovere ma anche agitare, scrollare l’anima di una persona.
Con la nostra gita abbiamo sicuramente convalidato l’etimologia di questa parola entrando in contatto con una delle perle della nostra penisola. Basterebbero i colori di questa valle inghiottita dagli Appennini a far valere il viaggio, così come basterebbero le sue forme collinari e il suo cielo con le nuvole che come modelle per un dipinto entrano in scena e si mostrano in tutta la loro bellezza. Sarebbero sufficienti i borghi medievali e i suoi vini a rendere questa zona una delle più affascinanti d’Italia, o le sue acque termali e i vulcani estinti. Non a caso è stata scelta come location di molti film internazionali.
Abbiamo passeggiato per zone uniche, mitiche ancora prima che alcune pellicole da statuetta ne aumentassero la fama. È qui che il morente Massimo Decimo Meridio immagina per un’ultima volta la sua famiglia tra i cipressi e i campi di orzo ne Il gladiatore; sempre qui che Hana dà una dose letale di morfina ad Almásy nel Monastero di Sant’Anna in Camprena ne Il paziente inglese.
Quando c’è una passione in comune e questa è la musica, quando si beve un bicchiere di vino o qualcuno di più, quando si gusta una cena nelle cantine di una chiesa antica e il tutto è condito da un borgo medievale come Monticchiello non può che avvalorarsi il significato vero della parola emozione.
Ogni volta che si ha l’occasione di ritrovarsi con gli strumenti per un concerto, per delle prove o anche solo per una “bandinata” vale sempre di più ciò che un giorno disse Nietzsche: la vita senza la musica sarebbe un errore.
F. M.

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