Parasi incontra

palazzo parasi
palazzo parasi

Il secondo appuntamento con Parasi Incontra -le storie di terra, di acqua e di tradizioni sotto il Campanile- hanno raccontato Il luogo dove la nostra fronte sfiora il cielo.
Di scena Nicoletta Mongini responsabile culturale della Fondazione Monte Verità.
Si è parlato del passato, del presente e del futuro di un luogo dalle caratteristiche ambientali e storiche uniche.
Trattasi della collina di Ascona, la dove intellettuali e artisti di tutto il mondo, all’inizio del 1900 si diedero appuntamento per sperimentare stili di vita più armoniosi e rispettosi della natura, lasciando una traccia indelebile nella cultura del ventesimo secolo.
Il nudismo, l’abbraccio naturalistico, la contemplazione dello spazio aperto, sono le fonti di quelle stagioni.
Si chiamava Monte Monescia fino all’inizio del 900. Divenne sede di una comunità naturista e utopistica, vegetariana e teosofica, ossia sapienza in cui l’uomo può accedere solo attraverso la propria misticità. Poi la ricerca della terza via esistenziale da contrapporre alle due già esistenti: il comunismo ed il capitalismo, l’est e l’ovest.

palazzo parasi
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Ed ecco il focolare dell’anarchia, libertà singola nel rispetto di tutto ciò che ci circonda: esseri umani, natura, animali. Le persone che hanno scelto quella dimora si alimentavano di ciò che coltivavano nei campi, si vestivano con lunghe tuniche di stoffa grezza, vivevano in capanne di legno senza alcuna comodità, si lavavano grazie alle riserve che facevano dell’acqua piovana e si rilassavano con bagni di sole completamente nudi.
Monte Verità luogo in cui, anche in tempo di guerra e di fuga degli italiani dall’oppressione del nazifascismo, divenne terra di straordinaria accoglienza.
La formazione partigiana “Cesare Battisti” fra il dicembre 1944 e gennaio 1945, ha organizzato sulla collina di Ascona il posto 24, una villetta a disposizione dei partigiani che, fuggiti dai campi di internamento svizzeri, avevano intenzione di ritornare in Patria a combattere l’ormai morente nazifascismo.

L’appuntamento successivo ha visto la presenza di Maria Cristina Pasquali, la quale ha “guidato” i partecipanti attraverso la costruzione del presepe, il suo significato storico, quali i personaggi più significativi che mai dovrebbero mancare per poi arrivare alla tavola del Natale.
La tavola nel presepe quella povera di un tempo, confrontata con quella ricca dei nostri giorni.
Non poteva mancare un giro attraverso per le regioni italiane luoghi altosonanti e di tradizioni culinarie di ogni genere.
I prossimi appuntamenti con PARASI INCONTRA sono fissati: mercoledì 19 febbraio 2020 Elisabetta Bianchessi svilupperà il tema Verso l’oriente: navigare le acque interne da Locarno a Venezia.
Ultima serata il 18 marzo quando Carlo Pagani e Mimma Pallavicini ci inviteranno a Vai a bagnare l’orto.
V. B.

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