Si stima che già oltre seimila frontalieri hanno già perso il posto di lavoro nel canton Ticino, per lo più lavoratori stagionali che non hanno più avuto ancora la possibilità di ottenere il rinnovo del permesso di lavoro causa la profonda crisi turistica in atto.
Nella sola città di Cannobio circa 500 posti stagionali, inerente all’occupazione turistica, per ora, non sono stati attivati. Tutto è chiuso.
I prossimi mesi non saranno facili da recuperare sempre che la crisi sanitaria abbia a rientrare al più presto. Fra l’altro la maggior parte di queste persone sono al termine del periodo di spettanza della disoccupazione. Dai numeri di richiesta di aiuti che ogni giorno arrivano in comune si denota la fatica di molte famiglie.
La prima settimana di distribuzione di generi alimentari sono state toccate 45 nuclei famigliari, singoli o con più persone.
Nella settimana che precedeva la Pasqua, questo servizio domiciliare, fatto dalla San Vincenzo in collaborazione con il comune di Cannobio, è raddoppiato.
A tutto questo va poi aggiunto la grave crisi che in paese subisce il commercio al dettaglio, i piccoli negozi, per non parlare di bar e ristoranti ormai chiusi da tanto tempo con prospettive di riapertura a medio periodo. Anche i pochi negozi aperti (ferramenta, edicole, ecc.) lamentano incassi molto piccoli.
-Non gira nessuno, teniamo aperto tanto per non stare in casa a fare nulla- questo è il loro sfogo quotidiano.
V. B.