Neuroflower

Sofia Posadino
Sofia Posadino

Dopo aver letto il toccante racconto che la signora Paola fa di sua figlia Sofia e della sua bellissima opera guarderemo tutti l’immagine di copertina della nostra pagina facebook con occhi diversi, noi Angeli dell’Hospice siamo orgogliosi di poterla utilizzare e rinnovare così la sua memoria, ringraziamo di cuore la mamma di Sofia per questa opportunità.
Le stelle dipinte da Sofia continueranno a brillare per tutti noi.

neuroflower
Opera di Sofia Posadino premiata al sesto concorso “Il volo di Pegaso” e scelta per rappresentare “La notte Europea dei ricercatori” organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità

L’immensità dell’universo mi catturò la prima volta che incontrai lo sguardo profondo di mia figlia Sofia… appena nata, adagiata sul mio cuore. Mi persi, da allora, infinite volte, in quel blu oltremare.
La stessa sorte accadeva a chiunque la incontrasse, non era solo bellezza era l’incantesimo dell’immensità.
Ora, per chi non ha avuto il privilegio di incontrarla, può ritrovare nel suo quadro, la stessa vibrante intensità e luce.
Lo dipinse alcuni giorni dopo una visita specialistica.
Mentre il suo adorato neurologo, cercava di comprendere, quanto e come avanzasse la malattia di Huntington, fra le più terribili, comparsa a soli 16 anni, di cui ancora non esiste cura, puntò lo sguardo su un’immagine di neuroni a specchio, appesa alla parete dello studio e la fece sua.
Qualche giorno dopo si mise all’opera con colori e pennelli… a fatica coordinava i movimenti ed era intenta a stendere il blu sulla candida tela; maldestramente ma decisa, tracciò centri da cui si diramarono cangianti filamenti che incontrarono altri raggi tremolanti, come tutto il suo corpo, ma estremamente vivi… energeticamente connessi. Quei neuroni volle farli fiorire!!!!
Cercò colori accesi, incapace di proseguire per lo sforzo nell’impugnare esili pennelli, con creatività e resilienza trovò nell’asciugacapelli lo strumento che rispondeva alle sue possibilità e al suo progetto: l’aria calda sciolse ed espanse i variopinti centri, si allungarono, si tesero verso gli altri. Io, commossa spettatrice, ammirai quei neuroni aprirsi, fiorire, volteggiare nello spazio infinito. Il calore… la vita.

Sofia Posadino
Sofia Posadino

Con quest’opera partecipò al concorso artistico letterario “Il volo di Pegaso” organizzato dall’Istituto Superiore della Sanità.
Dopo qualche mese Sofia venne invitata a Roma per ricevere il premio speciale del Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare.
Alla premiazione non si poteva mancare!!
Di fronte alla platea non parlò, l’emozione forte, e anche le parole richiedevano fatica, ma tutto narrava la sua presenza.
Si lesse dalla scheda di partecipazione la descrizione dell’opera: ”Nell’universo stelle radiose punteggeranno il buio silente, perché credo in chi senza sosta cerca una risposta e lo dedico a Ferdinando Squitieri e alla LIRH che tiene accesa la nostra speranza”.
Era il 2013 e, alcuni anni dopo, altre persone entrarono nella nostra vita e furono fondamentali per mantenere sereno il cielo ammaliante del suo sguardo. Grazie agli “Angeli dell’Hospice VCO” Sofia ha avuto tutto il sostegno e la possibilità di essere aiutata con le cure palliative dal Dottore Gian Marco Ferrari per un anno e mezzo; con lui la Dottoressa Roberta Chiolini, la fisioterapista Laura Radice, la logopedista Sara Ramoni, le adorabili infermiere, le instancabili OSS, sono diventati la nostra rete interconnessa, la costellazione che ogni giorno, si è presa cura dell’incurabile, ha saputo con professionalità e amore, tener vivo il brillio dei suoi occhi.
E poi li chiuse, a soli 28 anni, lasciandoci in dono la sua fede nell’infinito che pulsa intorno a noi e nella sua spinta vitale. Ciò in cui si crede ci fa esplorare la bellezza della vita, ci dà forza per superare il dolore, che della vita fa inesorabilmente parte, per trasformarlo e non renderlo sterile. Il suo cielo ci dice che nulla può vivere isolato; il suo sogno ci dice che quei neuroni siamo NOI e che per fiorire e splendere non possiamo fare a meno di tendere la mano verso l’altro! Ci dice che noi dobbiamo avere speranza nella scienza, nell’amore, in Dio ma tutto dipende dal nostro gesto, dalle nostre mani, perché se le guardiamo in realtà sono stelle.

Paola Posadino