Statale 34 un mese dopo

statale 34
statale 34

E’ stato necessario circa un mese di chiusura affinché la strada statale n. 34 internazionale del lago Maggiore fosse riaperta. Un mese di intensi lavori che hanno coinvolto la messa in sicurezza di circa 1.500 metri quadrati di versanti. Lavori poi proseguiti fino alla vigilia delle feste natalizie grazie alla messa in atto di un senso unico alternato.
Subito dopo la riapertura della statale, comuni, associazioni di categoria, frontalieri, lavoratori, famiglie hanno cominciato a fare i calcoli dei disagi e delle perdite finanziarie che questo ennesimo blocco di questa strada ha comportato.
A gioire dell’apertura avvenuta giovedì 6 dicembre, in primo luogo sono stati i commerciati verbanesi che sono stati i più penalizzati durante le settimane di blocco viario di collegamento fra il canton Ticino e il capoluogo provinciale. La clientela Svizzera è praticamente completamente scomparsa per un mese intero da Verbania e dintorni.

Altra categoria fortemente disagiata sono stati i frontalieri i quali però, dopo i primi giorni di inevitabile caos si sono organizzati grazie anche alla messa in opera di corse straordinarie via lago e per tanti altri traghettando per raggiungere i posti di lavoro nel locarnese risalendo il lago Maggiore dalla sponda lombarda. Rimangono però a loro carico i costi per l’allungamento chilometrico e dell’ attraversamento del lago.
Tanti i disagi che ha dovuto far fronte il comune di Cannobio a partire dalla gestione dei rifiuti trasportati con camioncini attraverso la valle Cannobina, itinerario questo impossibile per i grossi camion. Discarica cannobiese chiusa. Poi i mezzi di soccorso. Gli interventi sono stati gestiti trasportando i pazienti via lago fino a Cannero grazie alla Guardia di Finanza. In alternativa trasbordo a Finero tra Croce rossa di Cannobio e volontari di Santa Maria Maggiore. Il comune di Cannobio ha speso 25.000 euro per il trasporto di circa 300 studenti via battello. Per questa voce le spese a carico di Verbania ammontano a 28.000 euro a cui vanno aggiunti i mancati incassi dei posteggi resi gratuiti per far fronte a questa emergenza, riguardante in particolare il posteggio del piazzale Flaim.

Tornando a Cannobio va messo in conto anche l’approvvigionamento di diverse attività commerciali, di cantieri, di artigiani e imprese impossibilitate a lavorare al di fuori dagli stretti confini cannobiesi, degli inevitabili rallentamenti relativi allo strategico cantiere presente in via Uccelli che blocca il transito dell’attraversamento del centro storico. Lavori che dovrebbero terminare (tempo e frane permettendo) entro fine marzo.

V. B.

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