Alla scoperta del volontariato

associazione volontari cannobio

Dove lo Stato non arriva: alla scoperta del volontariato

Vi sono molte, o forse anche troppe cose scritte e lette giornalmente, soprattutto in questi anni dove l’imperversare dei social ha preso una direzione che sembra irreversibile in fatto d’informazione, cose che fanno notizia senza nemmeno (forse) meritarsela, e non solo trafiletti o “notizie tappabuchi” ma anche paginate intere, semplicemente per “vendere”.
“Non è tutto oro quello che luccica” dice il proverbio.
Tuttavia, vi è sul nostro territorio tantissimo oro nascosto che non ha la facoltà di luccicare, ma è oro autentico. E’ oro che cola giorno dopo giorno, grazie all’immensa platea di persone che operano negli svariati campi del volontariato.
Troppo poco si parla e si legge di quell’“oro”, sparso in ogni regione italiana, senza il quale lo Stato sarebbe in gravissime difficoltà se non impossibilitato a porre mano, sostituire ed integrare il tanto lavoro esercitato da tante anonime persone, senza le quali, una grossa fetta di sevizi sarebbero inesistenti.
Una vocazione insostituibile, quella esercitata nei più svariati campi sociali, territoriali, ambientali, o di chi semplicemente si occupano ed ha cura degli altri.

In Piemonte sono circa 200 le associazioni di volontariato censite.
Nell’ambito cannobiese e valligiano, queste forme di associazioni sono ben presenti, vive e radicate da tempi remoti.
Vogliamo una volta, in questo spazio, brevemente ricordarle le tante associazioni, così, a ruota libera, senza formulare classifiche di merito ma bensì, accumularli in un unico e meritato ringraziamento, nella speranza di non dimenticare alcun contesto in cui operano.
Nel solo comune di Cannobio la famiglia delle associazioni è forte di oltre 50 nominativi, di queste, ben 14 si occupano di sport.
Iniziamo col ricordare coloro che operano nell’ambito del paramedico, le tante persone che in questo tempo di vaccini dedicano mansioni determinanti verso la sconfitta del covid, i volontari della Croce Rossa, sottocomitato cannobiese fondato nel 1972, grazie all’allora locale gruppo del Moto Club che ha visto lontano, in un tempo in cui il soccorso immediato sul territorio nemmeno era pensabile.
Le grandi famiglie che si occupano degli anziani, in questi lunghi mesi di covid, purtroppo lasciati soli ma pronti a rirendere a pieno ritmo il loro servizio.
A Cannobio, presso la casa di riposo dell’Opera Pia vi è un gruppo di persone che con passione ed amore portano bisettimanalmente giornate di svago, momenti di canto, letture, tombole. Ovviamente appuntamenti momentaneamente cancellati in quest’ultimo anno.
A seguire l’Oftal Alto Verbano, l’ass. Armonie, la Pro Senectute, l’ass. Nazionale Terza Età.

Ecco poi i tanti Volontari che si occupano del territorio. Alcuni di essi sono chiamati “gli Uomini della Montagna”, sfidano il pericolo per salvare la gente.
Hanno prestato aiuto a centinaia di persone venutasi a trovare in situazioni di pericolo lungo i sentieri e i percorsi che attraversano i pendii. Sono i volontari del Soccorso Alpino. Ad essi possiamo affiancare le donne e gli uomini della Protezione Civile, della Squadra Antincendio Boschivo di Cannobio e valle Cannobina.
E’ appena di “ieri” la testimonianza del loro impegno continuativo per oltre quattro giorni nello spegnimento, assieme alle Forze dell’Ordine, Vigili del fuoco, del grande incendio che ha devastato le pendici del monte Giove (Cannobio) e i boschi posti all’inizio della valle Cannobina.

Numerosi sono i gruppi che si occupano di volontariato ricreativo e sportivo con finalità non solo ludiche ma che cammin facendo, portano a presso progetti di cui ne può beneficiare l’intera comunità.
Citiamo il Corpo Filarmonico Cannobiese, guidato dalla presidentessa Rosanna Sceber, composto da una quarantina di strumentisti che fra prove e servizi, dedicano una settantina di appuntamenti annui al sodalizio. A camminare parallelamente, ecco i corsi gratuiti di musica per gli alunni delle scuole dell’obbligo.
Poi i cori: Il coro Stella Traffiumese, diretto da Gabriele Gabbani, anch’esso impegnato con la scuola di canto corale per nuovi cantori, oltre che per il normale proseguo dell’attività concertistica. In Valle Cannobina è attivo il coro La Bricolla diretto da Vittorino Grassi. Ed infine vogliamo citare la corale di San Vittore diretta da Daniele Grassi.

Lo sport, in primo luogo attraverso il calcio promosso dall’Unione Sportiva Cannobiese 1906 con dirigenti e appassionati che si occupano (oltre alla prima squadra) della formazione basilare dei giovani seguendoli nei vari campionati: esordienti, pulcini, giovanissimi.
A questa realtà sportiva a Cannobio si aggiunge il volontariato in fatto di pallavolo, pallacanestro, podismo, bocciofila, di sci club, canottieri, tennis ed altri ancora.
Ad Orasso (frazione di Valle Cannobina) molto attiva è la Sportiva Orassese proponendo e organizzando ogni anno diverse iniziative, fra cui la gara a cronometro in montagna di livello regionale: Orasso-Cursolo-Monte Vecchio.

Volontariato significa anche occuparsi delle necessità degli “ultimi”, ecco allora il grande lavoro svolto della San Vincenzo (Cannobio: presidente Claudia Bozzotti); oppure dei giovanissimi, attraverso gli animatori che passano l’estate a favore dei centri oratoriali di Traffiume e Cannobio, impegnati nei Grest e nei campi scuola.
Volontariato sono tutti quei gruppi determinanti per la vita sociale di ogni paese, per il mantenimento delle tradizioni, dell’impegni sanciti nel giorno della loro fondazione e dei tanti progetti che anno dopo anno riescono a portare a compimento.
Gli Zabò di Cannobio (Valerio Gabbani presidente) nati come amici della montagna, cresciuti e fatto rivivere con tanto lavoro a presso, un intero alpeggio, Rombiago, meta di tanti escursionisti, a seguire il mantenimento e la crescita di grandi tradizioni storiche, vedi la Marcia dei Lanternitt e quelle intrise nelle festività di gennaio dedicate alla S.S. Pietà.
Citiamo ancora: a Traffiume, il gruppo dei Pedù (foto), guidato da Claudio Arizzoli, a Sant’Agata il gruppo dei Bucc, entrambi organizzatori di eventi e distributori di beneficienza.

Da oltre mezzo secolo, a Gurro è presente l’associazione gli Amici di Gurro, attivi in ogni contesto territoriale locale comunale.
Non fa differenza l’andar a pulire sentieri, cunette stradali o prestare operatività pratica nell’operare in interventi pubblici come la manutenzione di oratori, cappelle o bivacchi montani, la ristrutturazione di spazi parrocchiali o la creazione ed il mantenimento del centro sportivo intitolato a Gianfranco Bergamaschi -Mista- a cui si aggiunge la grande passione nell’organizzazione di feste paesane sui vari alpeggi o in paese in occasione della festa del “messone”.
Non si possono dimenticare i vari gruppi degli Alpini sparsi sul territorio.
Tutti i gruppi di Cannobio e valle Cannobina li abbiamo presentati e ricordati in un ampio servizio qualche mese fa.
Uomini oggi impegnati anche presso i centri vaccinali (vedi Teatro di Verbania) a supporto del personale medico a paramedico.
Sul territorio citiamo l’ultima opera effettuata dal gruppo Alpini di Gurro, quella del rifacimento e della posa della grande croce in legno di larice, all’Alpe Piazza.

E’ lungo anche l’elenco dei vari comitati locali: la Rinascita di Crealla, la Pro Socraggio, il Comitato dei Carmenitt, il Comitato Carnevale, la For You, i Carabinieri in congedo, l’A.N.F.I., le Acli, la S.O.M.S., gli Amici di Falmenta, ecc.
Poi ancora tutte le persone che si occupano del mantenimento e del decoro delle tante chiese sparse nelle varie parrocchie in cui, per la mancanza di parroci in ognuna di essa, è ormai cosa impossibile da immaginare se non ci fosse questo tipo di volontariato, spesso e volentieri al femminile.
In valle Cannobina sono una ventina le chiese presenti distribuite in sette piccole parrocchie con solo due preti che si occupano delle loro comunità.

Attraverso questa sintetica “fotografia” inerente al volontariato, del quale certamente abbiamo dimenticato qualcuno o qualche specifica categoria, (assolutamente non voluto) abbiamo voluto semplicemente ricordare e sottolineare la grande sensibilità esistente sul territorio nei confronti del prossimo, dell’ambiente e dell’amore verso il localismo.

A livello nazionale le persone che si occupano di volontariato sono stimate attorno a sette milioni di unità alle quali vanno aggiunte tutti coloro che dedicano tempo e lavoro nelle minuscole amministrazioni comunali, nei piccoli enti locali, nelle varie Pro Loco o Pro Valli, rinunciando ad ogni tipo di rimborso spese.
Le statistiche italiane, indicano che almeno una persona su 12 dedica mediamente 6/7 ore settimanali a elargire del volontariato.
Se di colpo crollasse questo altruismo crollerebbero tante fondamenta dello Stato.
Ma non succederà mai in quanto esisterà sempre uno strato sociale, che senza grandi proclami, senza vanti, con molta modestia, lavorerà e si metterà a disposizione degli altri producendo “oro colato”.

Valerio Bergamaschi